giovedì 8 maggio 2008

Lionel Loueke : Karibou

Un Album esaltante quello di cui mi accingo a parlare.
Karibou,appena uscito (2008),è il nuovo album di Lionel Loueke,promettente chitarrista Africano (Benin) ,una conferma dell'enorme talento di cui è dotato questo chitarrista.
Lionel Loueke nasce come percussionista e questo si sente nella sua tecnica chitarristica.
Sembra di ascoltare l'Africa,una Africa ariosa ed incontaminata,vera Madre del Mondo intero!
Karibou in swahili significa "Benvenuto".E questo è proprio il benvenuto che ci da Loueke nel meraviglioso Continente.Ascoltando questo album sembra di essere catapultati in un momento parallelo,dove il prezzo della benzina che sale non può interessare,dove se il cellulare non prende è cosa buona.L'unica nostra preoccupazione deve essere quella di non disturbare il Leone che riposa o di non immergerci nel laghetto mentre gli ippopotami si lavano.
Karibou è l'Africa e non ci sono altre parole da aggiungere.Le sensazioni sono queste,gli odori sono quelli della terra.
Passando a parlare più tecnicamente dell'ultimo capolavoro di Loueke,posso dirvi che il sound è acustico.Vi suonano Massimo Biolcati al contrabbasso,lo cito per primo perchè mi ha assolutamente affascinato con un sound pieno e gustoso;Ferenc Nemeth alla batteria e poi abbiamo la partecipazione di due grandi del Jazz,Herbie Hancock e Wayne Shorter,appassionati estimatori di Loueke.Mi riesce veramente difficile citare qualche pezzo,sono tutti straordinari.
E' divertente notare vecchi standard del jazz come Skylark e Body And Soul che riescono a mutare forma e materia diventando del tutto Africani.Poi,un cenno in più lo voglio dare per "Naima" ,non perchè sia più bella delle altre,ripeto,è solo una questione di affezione personale a questo brano di Coltrane e poi anche perchè c'è Shorter che è assolutamente meraviglioso,come sempre!Naima,ritengo sia un pezzo pericoloso,rispettarlo ed andare oltre nel pieno dettame Coltraniano non è cosa semplice.Loueke è riuscito benissimo nell'intento(ovviamente grazie anche all'apporto di Shorter).Il brano perde quel non so che di uggioso che c'era nella versione originale ma resta immutato nel senso della malinconia evocante che ora diventa pienamente Africana(con tante scuse per la mia ripetività).All'inizio di Naima,inoltre,si può capire cosa intendessi per reminiscenze da percussionista nello stile di Loueke.
Karibou è un album da ascoltare e riascoltare fino ad esaurire il laser del lettore cd.
Vi linko qualcosa su Loueke presa youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=KXzgWTZ2NW0

Nessun commento: