martedì 17 giugno 2008

Scirocco

Basta salire sul colle di San Matteo e dare uno sguardo attorno per restare rapiti da odori e colori.Forse,meglio ancora è andare a farsi una corsetta solitaria per le colline attorno questo splendido paese.Padre Scirocco flagella i campi biondi e arsi,il frusciare delle sterpi è leggero e soave.Una musica d'altri tempi.Un vero ritorno alle radici.


Sono nato sul finire degli anni '70 eppure sento in questi momenti di appartenere ad un tempo che non è tempo.Una dimensione a-temporale dove è possibile incrociare un arabo con turbante che sotto un carrubo si disseta oppure uno dei figli di Ulisse che gioca a nascondino con il giovane Federico II.E' una realtà immobile da millenni,sono sempre le stesse facce (parafrasando una canzone dei Tinturia).

Siamo noi che ci muoviamo o è solo cattiva impressione?

E' lo scirocco che ci muove e si muove tra di noi,porta con se il profumo del mare,il sale,la Vita.

Dagli Iblei , distaccati dal traffico urbano , le città sembrano greggi di pecore bianche , il mare è immenso e riesce ancora a coprire le storture degli uomini.Gela e Priolo in questi momenti sembrano lontanissime,quasi non esistono.Non c'è puzza da petrolchimico qui.

Provo ancora ad annusare e quello che sento è lo stesso profumo che solleticò le narici dei Siculi.
Sudo per la forte afa così come successe agli appena giunti Fenici.Amo questa terra tanto quanto la adorarono i Greci e gli Arabi.Credo in una possibile terza via di integrazione così come fecero i Normanni.
Guardo una terra piena di forti contraddizioni,bellissima nel suo essere ancora così Vera!
Festeggio la mia Trinacria e mi chiedo come abbia resistito sotto i colpi delle mani scellerate di noi uomini industrializzati.
No,adesso non voglio pensarci,il momento è troppo bello.Spingo fuori dalla mia mente le petroliere che puliscono le stive davanti una spiaggia dorata,fuori tutti i politici siciliani (destra e sinistra) che hanno permesso questo e ancora continuano a prenderci in giro,fuori la mafia,via i Briatore che comprano dammusi e i cantautori romani che vanno a stringere le mani agli stremati "turisti" di Lampedusa.Via tutti!
Mi distendo sulla terra calda e tra le fulve sterpi guardo l'azzurro che mi avvolge.
Sono solo io,la mia terra...e lo Scirocco!

lunedì 16 giugno 2008

God Bless The Child

Quando cominciò a sentire la voce tremolante di Billie è sempre la solita storia.
Effetto macchina del tempo!
Chiudo qui il post?
No,vabè,il fatto è che devo darvi qualche spiegazione.
Ho aperto questa playlist con una delle canzoni che più mi piacciono in ambito pop e sono intenzionato a chiudere con un'altra delle mie preferite.Provate a cercare le varie versioni di questa canzone.Mi viene in mente quella di Keith Jarrett in Trio,piena di soul e di eleganza.
Oppure quella blues,soul,latin dei Blood Sweat & Tears.Chissà cosa ne penserebbe di questa ultima citazione Miles Davis!?!Sapevate che Davis odiava così tanto questa "band di bianchi" da inserire una storpiatura della loro hit "Spinning Wheel" nel bel mezzo del brodo magmatico di Bitches Brew?
Comunque,quello che voglio dire è che comunque la fai,in qualunque modo l'arrangi,questa canzone resta sempre bellissima ed intramontabile.

domenica 15 giugno 2008

Giro Di Boa e consigli per gli acquisti

E così,dopo le recenti scorribande dal vago sapore soft-metafisico,eccomi nuovamente qui,si chiude per la seconda volta la playlist scelta.In principio pensavo di commentare un brano al giorno ma , a quanto pare , non è cosa possibile.Dunque meglio di niente,anzi mi faccio i complimenti da solo e mi batto anche le mani per aver continuato a scrivere sino ad ora.


Oddio,qualche apprezzamento c'è stato (graditissimo uno recente) e di questo volevo ringraziare gli autori e i sostenitori tutti.Dunque , in generale , devo dire che il risultato è soddisfacente seppure non nell'intento primigenio di creare una specie di Jazz Club Online.


Pazienza,aspettiamo tempi migliori.Volevo avvertire i visitatori che tra qualche giorno "vado a farmi quattro bagni a mare" e quindi metterò in ferie il blog,sarete comunque avvertiti del mio distacco da ogni attrezzo che abbia a che fare con l'elettricità(a parte lettore cd).Prima di aprire un nuovo post per parlarvi di God Bless The Child , voglio dare qualche piccolo consiglio per gli acquisti.E' uscito di recente il nuovo album degli Highfive (Five For Fun).Vi dico solo che appena è partito il primo pezzo mi sembrava di esser tornato alla fine degli anni 50 e di star per ascoltare il nuovo album di Art Blakey e dei suoi Jazz Messengers.Non posso che parlarne bene,è un album bello e potente,Hard Bop all'ennesima potenza con qualche leggera spruzzata di Coltranismo qua e là(sopratutto ad opera di un sempre eccezionale Scannapieco).La band picchia che è un piacere e , insomma , è l'album che ognuno si aspetta dagli Highfive.Niente "ricerca" nè sguardo a nuove aperture ma grande feeling,grande tecnica ed ottima musica.Sul piano dell'avanguardia (o quasi) vi consiglio per questa estate un'altro album dalle grandi connessioni con i Jazz Messengers.Sono i "Mostly Other People Do The Killing" e l'album si intitola "Shamokin!!!".Uscito alla fine del 2007 è denso di spunti interessanti.Curiosa la copertina,a richiamare quella di un vecchio live dei Messengers.Ricordate la formazione con Clifford Brown e Horace Silver?Il riferimento è proprio quello ma suonano come se fossero diventati schizofrenici allo stesso istante del concerto.

Davvero divertente.

mercoledì 11 giugno 2008

Bimini (e discorsi sull'Africa)

Questo è solo un monologo interiore,un mio pensiero,che per volere del fato,o forse più per un gioco di associazioni di idee,oggi si ritrova scritto su internet.Non c'è alcuna intenzione didattica in quello che mi accingo a scrivere,è solo un mero e libero fluire di immagini.


Bimini?Bimini è un isola, o meglio un complesso di piccole isole,uno dei tanti arcipelaghi di cui si fregia il fatidico Triangolo delle Bermuda.Già,proprio quel posto dove spariscono inspiegabilmente navi e aerei (mandarci qualche politico italiano in crociera?!?).


Ma il distretto di Bimini ha una particolarità in più.Nel '68-'69 (anni zeppi di avvenimenti a quanto pare) uno studioso del quale mi sfugge il nome,sotto segnalazione di un pescatore,ritrovò,nei pressi dell'isola Nord di Bimini,una "strada" sottomarina:"file diritte di mattonelle che sembravano essere costituite da blocchi regolari di calcare, ormai quasi del tutto sepolti dalle sabbie dei fondali, corrono in mare aperto, parallelamente alla costa, per una distanza non superiore a 600 m. In direzione nord-ovest si configura poi un altro tratto formato da massi decisamente più piccoli, che gira tracciando la forma di un manico d'ombrello".

Atlantide?!?

La cosa fu subito ridimensionata,si disse che la strada fosse in realtà un prodotto di agenti naturali.

Niente mano dell'uomo dunque!O forse il contrario...

Mi spiego meglio,Aristotele diceva "L'uomo che l'ha sognata, l'ha anche fatta scomparire".

(Quanta lungimiranza e quanta sapienza nelle parole di questi schiavisti antichi.

I nuovi schiavisti mica sono così,a questo punto preferivo i Greci!)

Il fatto è che Atlantide non necessita di esser veramente trovata,bensì è imperativo Cercarla!

La cercava Socrate e ne scriveva Platone.Dov'è Atlantide,il mondo sommerso?!?

Platone colloca l'isola dinanzi le colonne d'Ercole,al limite del mondo conosciuto( "Timeo",che tra l'altro sto leggendo insieme ad altri dialoghi e consiglio vivamente a tutti).Studi recenti addirittura dicono che le colonne d'ercole cui si riferiva Platone non fossero lo Stretto di Gibilterra , bensì il tristemente e luttuosamente noto Canale di Sicilia.Beh,di teorie su dove si trovi Atlantide ce ne sono quante se ne vogliono.Ma la domanda giusta non è chiedersi dov'è Atlantide,o quanto meno non è la prima domanda da porsi.Forse faremmo meglio a chiederci cosa è Atlantide?E' , forse , il ritorno a qualcosa di grande,magnifico,retto,primitivo,naturale.
E'il ritorno alla Madre.Forse è il ritorno all'Africa.Vecchio tema che da sempre mi affascina.
Ne avevo parlato già a proposito di Lionel Loueke (data post 08/05/08) e vi consiglio vivamente di andare a leggere,sempre sull'argomento,su http://jazzfromitaly.splinder.com/
Il ritorno ad Atlantide,forse è nient'altro che un ritorno alle nostre origini?!?
Forse che la mia Africa possa essere anche la Sicilia?Platone credette,per poco tempo in verità,che questo mondo perfetto si potesse ricreare proprio a Siracusa.
Atlantide,ancor più che sotto il mare , probabilmente si trova nell'Iperuranio.
Quello di ognuno di noi!Non so se sia possibile trovarla ma è obbligo morale (come quello di postulare l'esistenza di Dio per Kant) cercarla.
La dottrina delle idee di Platone va solo rivista ma è ancora utilissima in questa ricerca.
Forse è proprio così,forse no...ma intanto Cercare!questa è la parola d'ordine:Cercare!
Bimini è anche uno splendido brano di Jim Hall,lo ho inserito nella playlist nell'unica versione che ho trovato,quella con Tom Harrell.Ma vi consiglio,anche questa volta vivamente,di ascoltare un'altra versione.Quella in trio con Petrucciani e Shorter.Forse ascoltando questo brano sentirete vibrare dentro di voi le corde della ricerca e rivedrete Atlantide nei vostri cuori,così come succede a me.A tratti sarà un ascolto pieno di mistero,come l'intro arabesco del solo Jim Hall ,a tratti vi apparirà la grandiosa "strada di Bimini" magniloquente ed imperiosa nella forza di quei tasti pigiati dal più piccolo degli uomini,Petrucciani.Sentirete uno degli assoli più malinconici e stupendi di Wayne Shorter,il filosofo col sax (http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=2758 è la sua Biografia).Ascolterete una vera magia,inesprimibile a parole.

martedì 10 giugno 2008

My Song #2 (Keith Jarrett)

Dire in un post chi è Keith Jarrett è molto difficile.In parte,nel mio post precedente(My Song #1),
ho provato a far dare una sorta di interpretazione al mio libero sfogo mentale.
Cercherò adessso di chiarire,per quanto sia impossibile,in termini più razionali:
Chi è Keith Jarrett?
Bene,per alcuni è uno stronzo che si permette certi atteggiamenti da star capricciosa.
Uno che viene in Italia e si permette di mandarci ad un altro paese!
Per altri Jarrett è uno dei più grandi pianisti mai esistiti.
Per qualcuno è un jazzista,per altri è un musicita classico con qualche influenza jazzy.
Jarrett è anche un grande improvvisatore,un creativo,uno che ha attraversato la storia del jazz.
Uno che ha suonato Hard Bop con Art Blakey e quella specie di funky psichedelico con Davis(e ce ne sarebbero cose da dire su quel fantastico periodo).Jarrett,il nemico di Chick Corea!
Keith Jarrett è quello del sublime "Koln Concert",è quello del fantastico trio delle meraviglie (con Peacock e Dejohnette).Jarrett è l'autore di una splendida My Song.Canzone per molti versi,brano di musica classica per altri,jazz per definizione poco avveduta!
My Song è Jarrett,pienamente Jarrett!Siamo lontani dall'Africa voluta e riveduta da Miles Davis pochi anni prima,proprio in sua compagnia!Jarrett è,qui, in Europa,ora!Il suo miagolare ed i guizzi sulla tastiera sono il ponte tra i due continenti.
Chi è Jarrett?
E' tutto questo e tanto oltre!

My Song #1

Le luci del mattino facevano capolino dalla finestra.Le tende di seta,bianche,lasciavano filtrare i pallidi bagliori di un nuovo inizio.O forse sempre il solito inizio!
Le dita,delicatamente,istintivamente finivano sulle palpebre ed era il risveglio!
Nella stanzetta ormai rischiarata si diffondeva un dolce profumo di primavera e di fiori appena raccolti!I colori tenui delle pareti accentuavano il candore delle gote appena sfiorate dal roseo calore notturno!Eppure,quando i pensieri ripresero a circolare liberamente e con grande confusione,un ricordo si stagliò prepotente!La camicia lasciata nell'emolliente la sera prima!
Si alzò con grande cura e pose i piedi nelle morbide pantofole,con passo vellutato si diresse nel bagnetto,il doppio-servizio!
La camicia,bianca,era ancora sporca di sangue!
Sorrise e si disse sicuro che non avrebbe mai più comprato un detersivo di quella marca!
Dopo aver fatto colazione con latte e miele,prese la bici e andò a lavoro.
Arrivarono presto le 13.30 e con esse la pausa-pranzo...
...
- ehi tu,non farmi perdere tempo e portami un sandwich alle fave verdi!
Gli gridò rabbiosamente l'ordine e poi lo guardò con occhi iniettati di sangue!
- subito,signore -rispose il cammeriere,che a momenti belava.
Era da solo,seduto in fondo alla sala,come sempre,ogni giorno.I colleghi lo guardavano con timore e sospetto.Fosse stato per lui avrebbe pranzato altrove pur di non vederli.Ma non avrebbe fatto in tempo per rientrare al lavoro.Tipo zelante,lui!
Qualche tempo prima,forse si sarebbe innervosito fino al punto di afferarli per la gola!
Una volta,una bambina,la figlia della signora Zibibbo,aveva rischiato grosso.
Se ne ricordano ancora tutti dentro quel Bar.
La povera fanciulla,handicappata all'unghia di un alluce sin dalla nascita,si era avvicinata e gli aveva detto,soavemente,con voce simile a quella di Jan Garbarek:
- signore,signore , ti è caduto questo fazzoletto macchiato di fragole
Lui la aveva presa per le orecchie e sollevandola tre metri sopra il cielo le gridava in faccia con alito pesante di peperoni farciti ad aglio.
Le gridava,come un baritonista inferocito,di sparire dalla sua vista per sempre,le gridava improperi su sua madre e sulla sua insegnante di dizione.Era un turbinio di parolacce e di pensieri,di fatti mai accaduti!Già,perchè in effetti lui avrebbe voluto reagire così ma in realtà non lo fece.Se ne ricordano ancora tutti dentro quel Bar!
Le strappò di mano il fazzoletto macchiato di rosso e la mandò a quel paese.
Questo lo fece,però,senza garbo,suscitando il risentimento comune!
Bando ai ricordi,si disse,mentre finiva di mangiare il suo sandwich alle fave verdi.
Quella sera,ritornato a casa,felice e rilassato,era ancora sporco di sangue!
Forse più delle altre volte.
Non era stato il solito lavoretto pulito,il liquido gli era schizzato fino ai capelli ed una sola doccia non sarebbe bastata!
Dopo un lungo lavoro si appropinquò verso il letto e spostate le candide lenzuola si era immerso in quel mondo di silenzio e beatitudine.
Il sonno lo prese subito,segno di serenità interiore,appagamento e benessere psichico!
Dormiva e sognava,aspettando l'indomani,la solita routine ed il suo lavoro nella fabbrica di sangue finto per gli scherzi di carnevale.

mercoledì 4 giugno 2008

Charles Mingus (Salvatore Bonafede)

Ve lo avevo detto che Mingus era il mio preferito!


Così eccomi qui a parlare di un brano che lo ricorda , oltre , sopratutto oltre , il mero e semplice,affascinante nome:Mingus!


Salvatore Bonafede (http://www.salvatorebonafede.com/) è uno dei migliori jazzisti Sicililani,e non solo.Ha collaborato con alcuni dei più altisonanti nomi della scena contemporanea (da Motian a Joe Lovano).


Credetemi , non è campanilismo ,in Sicilia siamo pieni di musicisti che hanno carpito pienamente il codice del jazz,lo hanno fatto proprio e oggi sono più noti fuori che non in Italia!


L'elenco è lunghissimo quindi vi accenno solamente il gigante Giovanni Mazzarino,Orazio Maugeri e Giovanni Falzone.Per il resto vi rimando a http://www.myspace.com/jazzinsicily

Ora stiamo parlando di un album che ha riscosso meritati plausi : "Ortodoxa".
Uscito nel 2002,è come un buon vino,per chi se ne intende,ricco di odori,di ricordi e nuovi progetti.
C'è Palermo,c'è il be bop ed il ricordo di un tempo che fu e non ritornerà.Qualunque "tempo" sia per ognuno di noi.C'è,come dicevo,lo sguardo al futuro,anche se malinconico.I musicisti sono ispiratissimi (Fabrizio Bosso,Rosario Giuliani,Roberto Gatto e Pietro Ciancaglini) e fanno si che l'album vibri intensamente di un suono tondo e sicuro di se.Per altre notizie vi rinvio a http://www.jazzitalia.net/recensioni/ortodoxa.asp
Alla prossima.
Baciamo Le Mani

martedì 3 giugno 2008

Moanin (Charles Mingus)

Charles Mingus è stato uno dei più grandi geni della musica.Credo di poter dire senza timore che sia stato,come il suo idolo Duke Ellington,uno dei più grandi compositori della storia della musica.Mingus siede nell'olimpo dei creativi insieme a Mozart o Beethoven.L'accostamento che ho voluto fare tra il jazz e la musica classica è assolutamente voluto.


Tra i migliori esempi di avanguardia,ha messo dentro la sua musica il blues,Charlie Paker,Richard Strauss e ogni esperienza che poteva provare la sua esaltata ed arrabbiata,quanto sconvolta,mente creativa.


Riuscì a prefigurare anche un avveneristico proto-free e le sue composizioni non richiedono altra descrizione se non la definizione di "Assolutamente Geniale"!


Mingus era anche un pazzo furioso,oltre che un bassista tecnicamente molto dotato.


Le sue manie di persecuzione lo portarono addirittura a scrivere una lettera al Papa.


E'uno degli artisti più complessi ed assolutamente schizzofrenici che il Jazz possa annoverare tra le sue fila.Personalmente ritengo sia il mio artista preferito.Vi rimando alla sua interessantissima autobiografia ("Charles Mingus, Peggio di un bastardo. Autobiografia di Charles Mingus, titolo originale: Beneath the underdog, Ed. Il formichiere (1979)") e per qualche notizia (ma veramente poco,tanto che sono tentato di sconsigliarvelo) vi linko da wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Charles_Mingus

Inoltre vi consigli di ascoltare tutti gli album della Mingus Big Band,progetto,voluto dalla vedova Sue Mingus,che si propone di ripresentare le composizioni di Mingus alla luce dei nuovi tempi.Assolutamente potenti,fedelissimi alle concezioni di Mingus,i musicisti che prendono parte a questo progetto (tra i quali Randy Brecker,Robin Eubanks,Chris Potter e tanti altri)fanno rivivere in pieno lo spirito Mingusiano.Consigliatissimi quindi!


Il brano scelto e inserito nella playlist si chiama "moanin'",come il pezzo di Bobby Timmons,e vuole rappresentare un altro modo di intendere il "lamentarsi".


Qui non più scherzoso ma che risale addirittura a quel moanin' che si sollevava dai campi di cotone.Denso,pienissimo di blues,quasi soffocante.Il sax baritono,che belli i baritoni, che inizia da solo ad accennare il tema sembra quasi sbuffare,stanco ed accaldato.Tutti gli altri si inseriscono in un crescendo pieno di pathos e poi quando una voce squarcia il muro del suono,è quella di Mingus!


Sembra di assistere ad una scena:


Bobby è appena tornato,il padrone lo ha fatto frustare,la schiena gli pulsa ancora ed il sangue stria la camicia,o quello che resta di essa.Non ha neanche avuto il tempo di riposarsi perchè il campo lo aspettava.Ray comincia a cantare qualcosa di triste ed ironico,gli altri gli vanno dietro...

lunedì 2 giugno 2008

Family Blues

Il blues della famiglia,dovrebbe già richiamare qualcosa come immagini nella nostra mente.
Escludendo subito che si possa trattare di famiglia come "La Famiglia" in senso mafioso ed escludendo anche il senso di focolare domestico , non ci resta che famiglia come combriccola.
E'una famiglia di grandi musicisti,quella di un giovanissimo Fabrizio Bosso,un già eccezionale e torrenziale Rosario Giuliani,il palermitano Salvatore Bonafede(da ascoltare assolutamente il suo "Journey To Donnafugata") e i pugliesi Giuseppe Bassi e Marcello Di Leonardo.Il brano è il decimo di "Fast Flight",anno 1999,album a nome di Fabrizio Bosso.Moderno e ben radicato nella migliore tradizione Hard-Bop.Forse,come album,non aggiungerà niente alla storia del Jazz se non puro divertimento e grande feeling.Ma c'è bisogno d'altro per avere della buona musica?
Credo di no!Il brano che ho scelto è un bel blues molto divertente,da ascoltare senza troppe analisi ma facendosi prendere dentro da quel grande senso di euforia che lo pervade.
Giuliani è Coltraniano ma la sorpresa maggiore,a mio avviso,in questo brano,è Bosso.
Quando entra lui il brano spicca il volo.Sembra di ascoltare Armstrong convertito al bop,dopo aver ascoltato tutti insieme Clifford Brown,Freddie Hubbard,Lee Morgan e Kenny Dorham.
Nel finale,dopo l'esemplare assolo di Bonafede,Bosso e Giuliani prendono a dialogare e Bosso toglie la sordina al suo splendido generatore di note.
Fabrizio Bosso oggi è uno dei migliori trombettisti in circolazione e non solo in Italia.
Probabilmente è anche uno dei più noti grazie ad un ottimo progetto commerciale come la collaborazione con Mario Biondi.E non nascondo che è uno degli artisti di oggi che più ascolto ed apprezzo.E'uscito da poco un suo lavoro in coppia con il pianista Paolo Di Sabatino,dovrebbe essere la continuazione di quello splendido album che è stato "Italian Songs"(vecchie e nuove glorie del panorama pop italiano reinterpretate in chiave jazzy).Non l'ho ancora comprato,ne riparleremo a tempo debito ma sono fiducioso della buona riuscita.
Baciamo Le Mani

venerdì 30 maggio 2008

Jazzitaliano Live 2008

Mentre scrivo questo brevissimo avviso sto ascoltando il secondo cd uscito con l'Espresso de "Jazzitaliano Live 2008".In particolare sto ascoltando "Trilogy",vecchio e stupendo brano degli Emerson,Lake & Palmer,una band progressive anni '70.
Il primo cd,uscito la settimana scorsa,era un omaggio a De Andrè,quello di questa settimana è dedicato al progressive rock.
Davvero un bel progetto quello dell'Espresso,senza alcun "ma" o "se" opponibile.I musicisti sono il massimo del Jazz Italiano,che a mio parere , oggi , è il miglior Jazz a livello internazionale.
Prima di parlarvene ho voluto ascoltare anche la seconda uscita e devo dire che ho perso anche troppo tempo.COMPRATELI!!!
vi linko una pagina per saperne qualcosa in più:
http://marketing.repubblica.it/jazzitaliano2008/?ref=vetrina&ref=hpedi#

Moanin #2

Erano ormai le prime luci dell'alba quando venni alla luce,me lo ricordo bene,il medico era li e mi guardava basito,aveva i baffi,ma li avevo anch'io e fumavo una lucky strike.
Mi guardava strano e non si convinceva,così diceva agli infermieri:
- ma comu è possibbbile,nun ciancia?!?
già,non piangevo e neanche mi lamentavo,perchè avrei dovuto farlo?
Per le leggi della natura forse?
Bah,io ero ancora troppo piccolo per conoscerle,al limite ero un pò infastidito dalla suora che si sforzava di farmi spegnere la sigaretta dicendomi che così stavo dalla parte delle multinazionali,e nel frattempo lei aspirava un mezzo toscano.
Mia madre,nel frattempo,tossiva.
Mi mandarono a scuola.
Il primo giorno ci andai tutto contento,mi svegliai pure mezzora in anticipo,tutto fremente per la novità.Ritornai a casa ancor più felice dell'esperienza magnifica.
L'indomani mia mamma si avvicinò al capezzale del letto e mi svegliò dolcemente:
- su su,Giovannino,devi andare a Scuola
- ma no -le risposi assonnato- ci sono stato ieri,non ricordi mamma?
Da quel giorno cominciai a lamentarmi sul serio,in continuazione,con metodo!
- il bambino forse vuole ancora stare a casa,è una mamma possessiva lei,signora?
Così diceva la maestra con fare da psicologo.
Tutte stronzate,non volevo stare a casa,volevo andarmene al bar a giocare a tresette e fumare come un saraceno incazzato dinanzi un barile di caffè la mattina ed una botte di birra rossa la sera.Conobbi un tizio a scuola,si chiamava Giufà,suo padre aveva sterminato la famiglia intera nel sonno,li aveva uccisi a colpi di penna stilografica ma aveva risparmiato il figlio perchè si doveva laureare e non voleva sentirsi incolpare per un mancato dottorato in famiglia.
Era il compagno perfetto,in due ci si lamenta meglio che da soli!Giovannino & Giufà,i due campioni della canazza.Ci stancava tutto,tranne che stare a letto.
Qualcuno ogni tanto mi dice che ,quando non ha impegni lavorativi,non riesce a non far nulla tutto il giorno,si stanca!
Io ci riesco benissimo ed è una delle poche cose che non mi stanca fare!
Mio padre,quando raggiunsi i trentacinque anni,entrò nella mia cameretta e con fare solenne mi disse:
- figliolo,è giunto il momento di assumerti le responsabilità della famiglia.
si riferiva alla mia famiglia,avevo una moglie e tre figli gemelli più uno che gli somigliava alla lontana.
- in che senso ,papà?
- ti ho trovato un lavoro in una Impresa Di Accortocciamento Bottiglie Di Plastica.
- ma papà,non ti rendi conto che io mi devo diplomare?!?
lo rimproverai e se ne andò con la coda tra le gambe.
Nel frattempo io scrivevo la mia opera magna "Il Lavoro Nobilita Chi Non Lo Pratica",ma i lavori procedevano a rilento poichè era troppo stancante.
C'erano le Elezioni,è sempre un evento divertente,me ne andavo in giro ad ascoltatare i candidati a sindaco.
Quasi tutti parlavano di "lavoro" e nemmeno uno prometteva "Riposo".
La cosa raggiunse il suo limite quando uno di questi si avvicinò a me e con fare sospetto mi disse:
- ehi,carissimo
- come no-gli dissi io
- Ti piacerebbe lavorare...
non gli feci finire la frase,capite,voleva il mio voto in cambio di un lavoro in qualche Impresa Agricola.
Oh,ma poi dico,se questo lavoro è una cosa così bella e utile perchè non ci vanno loro a lavorare,eh?!?
Avete mai visto Berlusconi che raccoglie patate o Veltroni (per par condicio) intento a concimare la terra?
Mah,chi na resta?!?Armenu mi Lamientu...
Baciamo Le Mani

Moanin #1

Art Blakey,oltre ad esser stato uno dei più grandi batteristi mai esistiti , insieme al grande Miles , è stato tra i maggiori talent scout del mondo del jazz.Tra i suoi "Messaggeri del Jazz" vi sono stati i più grandi artisti del passato e del presente.Citando qualche nome a caso Wayne Shorter,Lee Morgan,John Coltrane,Benny Golson,Bobby Timmons,Freddie Hubbard,Curtis Fuller,Bobby Watson,Terence Blanchard,Wynton e Branford Marsalis e l'elenco potrebbe continuare per post e post.La canzone che vi sto presentando è tra le più rappresentative dell'intero mondo del jazz.Uno dei brani più famosi e celebrati,Moanin',scritta da Bobby Timmons,in questa energizzante versione dall'album omonimo del '58.
Il pezzo è perfetto,una vera celebrazione Jazz,con dentro tutto quanto è della tradizione Afro-Americana.L'album è da avere assolutamente.La formazione è questa: Art Blakey alla batteria,un fantastico Lee Morgan alla tromba,Benny Golson al sax,il generoso e bluesy Timmons al piano e Jymie Merritt al contrabbasso.Gli assoli dei componenti sono potentissimi e "Moanin'",è uno dei migliori esempi di Hard-Bop.
Compratelo,scaricatelo...sopratutto Ascoltatelo!!!
Baciamo Le Mani

giovedì 29 maggio 2008

Sui Fatti Di Ragusa

Recentemente,per la prima volta,ma con gran piacere ,ho letto l'Iliade.

Il grande Poema di Omero,è ,a mio avviso,una sorta di Bibbia ante-litteram.In molti tratti non fa che dipingere i tratti caratteriali dei popoli mediterranei.

Vi chiederete cosa c'entra la Guerra di Troia con degli appena citati "Fatti Di Ragusa".

I detti fatti di Ragusa sono quelli ormai noti a molti e descritti ampiamente bene su sciclinews:

http://www.sciclinews.com/news/Barista-tunisina-accarezza-una-bimba-italiana.-Viene-aggradita-dai-genitori/0000004891

Il Riferimento alla Guerra Di Troia è l'incontro in battaglia tra Diomede e Glauco.

Glauco,Principe della delegazione di Licia,alleato di Troia,si trova dinanzi,in battaglia,il furioso Diomede,eroe Acheo che con impeto sta uccidendo Troiani a iosa.

I due sono sul punto di incrociare le armi quando scoprono di avere un antico legame di ospitalità ( il padre di uno era stato ospite del padre dell'altro) e allora decidono di non combattere ma anzi di scambiarsi dei doni.Tutto questo lo racconto per due motivi.

Innanzitutto cercando di mettere in risalto cosa significhi il concetto di "Ospitalità" per i popoli del Mediterraneo e poi per ricordare che i grandi classici vanno ripresi e letti,invece di perder tempo alla playstation.Ciò va fatto non solo per piacere personale ma sopratutto per evitare che fatti così incresciosi come quello ragusano si ripetano.Qui non stiamo parlando di "Destra" e "Sinistra",questa è Ignoranza allo stato più puro!C'è bisogno di rivangare il passato e ricordare a chi è troppo giovane,come lo sono anch'io,che i nostri avi sono stati emigranti.C'è bisogno di ricordare come vedevano i nostri nonni in Francia,in Belgio,negli Stati Uniti.

mercoledì 28 maggio 2008

Aram Quartet****


Alla finale di ieri ancora una volta gli Aram hanno dato prova di grande classe.

Dopo 12 puntate non sono MAI andati in ballottaggio con gli altri cantanti;finalmente è arrivato per loro il tanto desiderato contratto discografico di 300.000 euro con la Sony-Bmg.

Contro ogni pronostico(anche io non pensavo potessero vincere...non perchè non meritassero,ma perchè si sono sempre esibiti in canzoni colte e non sempre di impatto immediato o conosciute alla maggior parte del grande pubblico) sono usciti vincitori da X-Factor.

Nella puntata hanno fatto ascoltare il brano inedito scritto appositamente per loro dalla mano geniale di Morgan con l'estro di Gaudi.

Sicuramente è un pezzo che non colpisce subito,ma devi concentrarti per capire il significato nascosto dietro il testo....dopo però il 2°ascolto ti piace un pò di più.

"Chi(Who)" (l'inedito) parla dell'ipocrisia,schierandosi contro di essa(Una frase dice:"Chi beve solo acqua ha qualcosa da nascondere" citazione di Baudelaire)



L'altro pezzo che gli Aram hanno portato è stato "Walk on the wild side" di Lou Reed...testo difficile,parla di prostituzione maschile,droga e quindi molto diverso dai brani con cui finora siamo stati abituati a vedere gli Aram.

La scelta di una canzone in cui non conta tanto la tecnica vocale,quanto l'intenzione e l'interpretazione.

Come dice Morgan:"Un bravo artista deve saper cambiare di volta in volta e non fossilizzarsi solo su una cosa che già sa fare".

Gli Aram hanno ascoltato e saputo mettere in pratica queste parole;in questa canzone hanno svelato il loro lato più intimistico.

Hanno trasmesso rabbia,ma anche dolcezza,prestando maggior attenzione ai sentimenti e alle emozioni




Infine nuovamente "Per Elisa" di Alice.




Il 30 maggio uscirà il loro cd con l'inedito "Chi(Who)"

Mi auguro che gli Aram Quartet,che apprezzo davvero molto,continuino su questa strada intrapresa anche con l'aiuto di Morgan e Gaudi.

Antonio A. ,Raffaele,Antonio M. e Michele sono meridionali e dentro devono sempre portare il calore del sud e la solarità che li contraddistingue sul piano professionale e umano.

Non si devono mai fare mettere i piedi in testa da nessuno,ma devono capire che le loro idee sono le migliori e non vanno cambiate solo per esigenze di commercio.

Mi auguro che non diventino una boy-band qualsiasi che esegue canzoni anonime...

Mi auguro e auguro loro che si mantengano su un piano elevato,con canzoni raffinate e di un certo livello perchè sono dei ragazzi che amano la musica,che hanno studiato e sudato molto prima di arrivare fin qui.

Quello che mi colpisce particolarmente di loro è l'umiltà,una virtù che solo i più grandi possiedono...

Gli auguro di restare sempre così,raffinati colti ed eleganti come sono per potersi distinguere dalla massa ed essere veramente amati....

Oceano84




Get What You Give

Come vi sarete accorti certamente ,all'apertura della pagina web,ci si rende conto subito che qualcosa ssstride!!!
Cosa?!?Beh,ad esempio l'immagine di Miles Davis mentre si ascolta l'incipit di una nota pop-song!
Andiamo per gradi,oggi ho cambiato la playlist.Potrei anche dirvi che è stata una playlist sudata e ragionata,scelta con profonda attenzione e metodologia...
Potrei anche dirlo,ma non è stato così.
Apro la nuova playlist con una brano che da sempre è in cima alla classifica dei miei gusti.
Prima di parlarvene voglio solo premettere che Miles Davis è stato uno dei più grandi interpreti di pop song.Con questo mi rifererisco sia agli inizi e che alle ultime,criticate,scelte della sua vita musicale (vedi "Time After Time" e "Human Nature").
Forse non tutti i fruitori di jazz di oggi,troppo occupati a far crescere la propria puzza sotto il naso,si rendono conto che il jazz è essenzialmente musica popolare,che nasce dal popolo e si basa su strutture di "canzoni" (è la prima volta che uso questo termine).
Ovviamente,gente come Cole Porter o Irving Berlin non sono assolutamente paragonabili a Gigi D'Alessio e canzoni come "How Deep Is The Ocean" o "Love For Sale" non possono essere messe a confronto con qualche canzone di Mariah Carey.Tuttavia il jazz,oggi,per crescere e non diventare "Musica Classica" deve rinnovarsi anche per mezzo della musica più popolare.
Inutile dire che ascoltare Wynton Marsalis è sempre piacevole ma è giusto aggiungere che il trombettista non aggiunge niente rispetto a , che so , Woody Shaw o addirittura Clifford Brown.
Intelligente è l'artista che riesce a collegarsi al passato pur vivendo il presente.
Ne riparleremo sicuramente...
"Get What You Give",pezzo di Gregg Alexander,front man e fondatore dei New Radicals http://en.wikipedia.org/wiki/New_Radicals
Troppo spesso hanno liquidato questa band come una one-hit wonder (così come da wikipedia).
Le cose non stanno così,Gregg Alexander (forse un italo-americano) è tra i più prolifici song-writer esistenti (ad esempio,ricordo "the game of love",Santana e Michelle Branch);
E comunque "Maybe You've Been Brainwashed Too" è un album assolutamente "bello" come pochi usciti negli anni '90.L'album non butta niente di quella che è stata l'esperienza musicale dagli anni '70 in poi,dal Soul stile motown ai Rolling Stones,dal grunge imperante in quegli anni agli Steely Dan.L'unico neo è "Get What You Give",canzone troppo bella,tanto da far sfigurare il resto.
Gregg Alexander con la sua voce fortemente "a la" Mick Jagger riempie il pezzo di splendidi falsetti e urletti di testa,in rapidi cambiamenti,divertenti e perfetti nella loro combinazione.
Il tappeto sonoro è arioso e da grande "anthem",le chitarre vagamente stonesy e l'atmosfera è di assoluto svago.Più di una volta mi è capitato di mettere nell'autoradio questo brano ed averlo ascoltato col repeat per più di un ora.Riesco ancora a sorridere e sentire il mio piede gioire quando Alexander dice di prendere a calci sul sedere Marylin Manson,Courtney Love,Beck e gli Hanson.
Il brano,come tutta la musica secondo me,va ascoltato e "sentito"dentro più che spiegato a parole,perciò...buon ascolto.
Baciamo Le Mani.

venerdì 23 maggio 2008

Embè #2

Su "So What" e "Kind Of Blue" in generale potrei dire tante cose da farci una enciclopedia ma non farei altro che ripetere tutto ciò che è stato detto.

Inoltre credo e spero che gli orizzonti di notorietà di questo brano e dell'album che lo contiene siano così ampli da contenere dentro la più gran parte dei fruitori di musica.

Perciò voglio solo ricordare alcune cose principali.

Kind Of Blue è l'album degli album.Per intenderci,la sua importanza nel jazz o , per meglio dire,

in ogni ambito musicale,è da paragonare a cose tipo "Sgt Pepper's Lonely Heart Band" dei Beatles,la nona sinfonia di Beethoven o "The Dark Side Of The Moon" dei Pink Floyd.

Questo è un album da avere assolutamente ORIGINALE,sia in cd che in vinile...

Poi,dopo,se volete,per non consumarli potete anche ascoltare gli mp3 sul vostro Ipod...

Per apprezzare nella sua pienezza questo vero e proprio capolavoro vi consiglio anche di acquistare il libro "Kind of Blue: The Making of the Miles Davis Masterpiece" di Ashley Kahn(http://en.wikipedia.org/wiki/Ashley_Kahn).

Il testo racconta nella maniera più intrigante,esaustiva ed analitica,tutto il processo formativo di quest'album,spiegando parte per parte ogni assolo dei componenti di quel magico sestetto (http://it.wikipedia.org/wiki/Kind_of_Blue).

Qualche breve cenno sul brano in questione (che spero stiate ascoltando dalla playlist)lo trovate anche su wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/So_What

Di più non voglio dire perchè sarei banale e deleterio nei confronti di qualcosa che è ben più grande di me e va ben oltre le possibilità di un semplice post in un blog che parla in generale di musica.

Baciamo Le Mani

So What #1

- Moviti pianu,nun ti fari sentiri ...


- zittiti,ca sentunu a tia,nun parrari!!!


L'aria fuori era calda,afosa ed assonnata come una notte di Luglio a Pantelleria,due figure losche si aggirano per le vie del paese con una tanica di benzina in mano.I lampioni emanano una luce arancione fioca e rassicurante...


Allo scoccare del giro di basso altre due persone escono da un portone menzu fracitu dall'umidità e dal sole,cominciano a parlare tra di loro e si fanno anche dei segni per intendersi nel silenzio.La Luna sta a guardarli,mentre tutto è blu e sembra interessata quanto intrigata da quello che sta per accadere.Uno di questi,quello con l'aria da sperto si accende una sigaretta e si guarda con circospezione,la tromba sta già suonando!


Tira delle lunghe boccate,a metà sigaretta la butta,senza nervosismo ma con noia gentile,poi si avvia.A passi lesti ed alti ,sembra di rivedere "i soliti ignoti" che si preparano al colpo.

Le movenze sono eleganti quanto furbesche.Per strada c'è un cane che abbaia ad un cucco;qualcuno tossisce nella notte,da dentro la camera da letto,non prende sonno perchè ha mangiato troppa cipolla a cena e la moglie lo rimprovera in dormiveglia.

Un neonato si fa sentire in lontananza e sempre da quel luogo recondito si avverte il suono strombettante di una "lapa".


L'altro ha il basco calcato sulla testa e può solo accompagnarlo per la via ,badando che nessuno li veda.E' Molto attento,ed è il primo a scorgere in fondo in un angolo "quello che li aspetta".


Coltrane comincia a suonare!


Dalla penombra dell'angolo fa cenno ai due compari di avvicinarsi,è quello con la faccia più serena,ma non da sperto,ha l'espressione di chi ha capito tutto e potrebbe anche essere un prete per quello che se ne sa.E'molto eloquente il suo sguardo pieno di mistico silenzio.

La sua presenza è rasserenante,si vede che è uno importante e anche quello sperto gli tributa onore offrendogli una sigaretta ma è rifiuta.


Ehi,c'è un altro che si avvicina,chi è questo?!?


E' un tipo in carne,uno di quelli che sono cresciuti a salsiccia e costate di maiale,un personaggio tipico del paese!Ride,come se non se fregasse niente del fatto che sono ormai le tre passate di notte.Addirittura per attirare la loro attenzione gli "pissia",poi gli racconta una barzelletta


La combriccola è riunita ed ecco spuntare fuori quei due dell'inizio,inizia a parlare lo smilzo.


E' un tipo con la scrima di lato nei capelli e gli occhiali da quattrocchi.


Ha un modo di fare ben educato,il suo compare,uno con la barba,nel frattempo passìa attorno.


- Buona sera a tutti lor signori,a purtastru a robba?


- see,e viautri a binzina?


- te cca!?!


- affare fatto allora?


- ouh,cumpari,a chi ni vuliti pigghiari pi fissa?!?


- pirchì stati dicendo accussì,ma frati?!?


- chistu è sciroppo di mandarinu verde e nui n'aviemmu misu raccuordu ca niautri vi purtammu a binzina e pi scanciu viautri ni purtavvu sciroppo di mandarino rosso


- bih,chi siti tintu cumpari!?!Chi sa fari oggi ppi caminari ca machina,divintau un lusso!


- Eh,caru cumpari,iu u sgricciu mu vivu sulu ri mandarinu russu,al limite tamarindo.


- Ma nun vi putiti cuntintari ppi stavota?!?


- no no,nun si nni parra,nenti mandarinu russu,nenti sbizzina!


- ah chi siti tintu...


- so what?!?

The Bat

I collegamenti tra questo splendido brano e l'interpretazione di "little B's poem" ad opera di Matt Wilson e i suoi compari (di cui ho parlato precendentemente) ci sono :


Nell'album di Wilson c'è un vago sentore Metheniano,sin dalla scelta dei brani,quale ad esempio Rejoicing di Ornette Coleman, a sua volta reso in una propria versione da Metheny in un album degli anni 80 ('83) che prendeva il nome proprio da questa song (un album più orientato sul free colemaniano che non verso la musica brasiliana e le suggestioni più note di Metheny).


Infine,su Scenic Route,c'è persino un pezzo di Metheny,appunto,"The Bat".


Questa malinconica nenia del pipistrello compare la prima volta su "80/81".E' un album venuto fuori dalla ECM e si sente.Vi suonano i compianti Michael Brecker e Dewey Redman al sax,poi Charlie Haden al Basso e Jack Dejohnette alle pelli,alla chitarra,ovviamente,Pat Metheny.Credo non servano ulteriori commenti per definirli tutti.


La versione che ho inserito nella playlist appartiene però ad un altro album.


Uscito prima come Bootleg ,"Flower Hour", e poi ufficialmente come "Parallel Realities Live"('90) (a nome di Jack Dejohnette).Qui vi suonano,oltre Dejohnette e Metheny,Herbie Hancock al piano e Dave Holland al Basso.Ritengo di poterlo dire ad alta voce,questa ultima versione è superiore alla già bellissima dell'album originale.Nell'intro della chitarra diventa intimisticamente poetica e triste in una soffusa mestizia crepuscolare,gli altri strumenti entrano senza farsene accorgere e quando le bacchette di Dejohnette cominciano a tintinnare velocemente sembra quasi di sentire il batter d'ali del pipistrello.Ormai librato in volo,vero Re del cielo notturno,finalmente Re,tra case ed alberi,incontrastato,solitario.Quando Hancock comincia il suo assolo il cuore ha un sussulto per lo splendido attacco così pieno di eleganza "notturna".Queste sono le cose che rendono "Grandi" alcuni e altri no.Poco prima del ritorno al tema iniziale c'è un crescendo da tener il fiato sospeso,poi,sul tema,tutto ritorna ad una calma notturna che presagisce l'alba.

Questo è senz'altro uno dei miei brani preferiti in assoluto e vi giuro che ben difficilmente mi lancio in simili esternazioni,tanti sono i pezzi che mi piacciono.

Baciamo Le Mani

giovedì 22 maggio 2008

De "reality" #2 (Gli Aram Quartet)

Niente da dire,sono ragazzi preparati.Si presentano dinanzi lo schermo come se fossero la solita "boy band" poi , invece , cominciano a cantare e ti rendi subito conto che non faranno "how deep is your love" come cover .Complice Morgan,persona molto intelligente dal punto di vista artistico,
questi ragazzi si vanno impegnando,di settimana in settimana,in brani che sono la struttura portante del rock e del pop moderno , da "Another Brick In The Wall" agli "Who" più mod di "Pinball Wizard".
Proprio quest'ultima esibizione,in una delle song simbolo della storica band inglese,mi ha particolarmente colpito al punto da non farmi ripensare troppo alla vecchia versione.
Mantenendomi cautamente su di un piano generale,mi accorgo che le personalità dei componenti di questo quartetto coesistono perfettamente tra di loro compensandosi e autolimitandosi in una specie di mosaico musicale.Apprendo dalle poche notizie in rete che la band esiste dal lontano 1998 e mi chiedo perchè si sente parlare di questi ragazzi solo ora.Allora ben venga X-Factor.Allora,a questo punto,bisogna credere che fuori,nel mondo,ci sono tanti meritevoli che non vengono apprezzati perchè a Sanremo stanno ancora cercando i nuovi "Albano e Romina"?!?
Leggevo,sempre in quelle poche notizie che si ricavano dalla rete,che gli Aram quartet amano il Jazz.In effetti,vedo sul myspace dei ragazzi ( http://www.myspace.com/aramquartet ) ,
che tra gli amici compaiono personaggi quali Pat Metheny,il mai troppo compianto Jaco Pastorius,Herbie Hancock,Bollani e altri.Inoltre , l'uso di certe tecniche nel loro stile rimanda certamente ad una certa conoscenza del mondo della musica afro-americana.
In virtù di queste premesse,spero e credo vivamente che una volta fuori dalla scatola magica (la TV) ,i brani che sceglieranno di reinterpretare saranno veramente reinterpretati,ovviamente sempre nel rispetto dell'originale,ma con qualche novità in più rispetto quelle che ho sentito fino ad ora.In questo sta la mia critica,che, mi permetterete,è ovviamente di parte perchè chiaramente da musicista jazz (o presunto tale...anzi,presuntuosamente tale).
Che vincano o meno questa edizione di X-Factor , gli Aram Quartet rappresentano sicuramente l'acme qualitativo del programma (e forse per questo sono destinati a perdere).
E poi vincere ad un programma televisivo non conta e non serve.
Nella storia della Musica si ci rientra per altre ragioni.
In bocca al lupo ragazzi.
Da un pesce fuor d'acqua.
Baciamo Le Mani

De "reality" #1

Credo che una delle cause dei mali della nostra società sia non tanto il reality-show in se stesso quanto la voglia di questo,insita in gran parte del pubblico televisivo.
A mio parere,forse retrogrado e da vecchio babbione appena ventottenne,la gente oggi pensa che per risollevare le sorti di una vita insulsa ed emarginata debba partecipare a qualche grande fratello.Mi chiedo quale sia un esempio di vita insulsa?Quella dell'operaio del nord-est?Quella dell'agricoltore?Oppure forse ci è sfuggito di mano il vero significato della vita.Ci sfugge il fatto che la notorietà da v.i.p. o pseudo-tale è effimera quanto inutile ai fini di ricerca del vero significato dell'esistenza.
Ci sfugge che una vita non è mai insulsa sin quando non si voglia che questa lo sia.
Non leggiamo più l'Iliade o l'Eneide.Non conosciamo più le nostre radici.
Ci sfugge che siamo gli artefici di noi stessi.Ci sfugge che chi lavora nella campagne è essenziale nel sistema quanto e più di un broker di Wall Street o dell'attore di "Vivere".
Ci sfugge che non tutti possiamo essere quell'attore di soap o quel cantante internazionale che ci piace tanto.Questo perchè ognuno di noi è una persona a sè,con le proprie capacità ed il proprio modo di interagire con la realtà.
Ovviamente,ognuno di noi ha dei sogni,e nessuno vieta ad un pastore di capre di voler diventare un rocker alla Bruce Springsteen,o a me di suonare Jazz.I sogni sono il nutrimento del nostro io interiore.Ma non basta volerlo per diventare "Qualcuno".Voi pensate che,non so,ad esempio,Ligabue sia diventato famoso per virtù di qualche sortilegio o le sinfonie di Beethoven siano diventate famose perchè colonna sonora degli spot della Tim?In realtà,questo è il vero problema di oggi,vogliamo tutto e subito,senza sudare!
Ecco perchè tutti vogliono entrare in qualche casa di grandi fratelli,cugini,zii e chi più ne ha più ne metta.Ormai i reality sono in calo nella programmazione televisiva,alla gente non interessa più vedere,vogliono entrarci in quella casa e diventare famosi,andare a "Buona Domenica",sedersi accanto a veri vip (che,vi giuro,quando mi capita di vederli mi sembrano più sfigati che altro).
Tutto ciò , signori e signore , senza saper fare assolutamente Nulla!!!
E' il trionfo dell'uomo comune.La vittoria dell'Idiozia.
E'giusto tutto ciò?!?
E poi,detto tra di noi,quanto è duratura una notorietà del genere?
Continuerei a parlare male di queste cosa per post e post, all'infinito , ma forse potete immaginare da soli le conseguenze negative di questa grande bugia televisiva.
Piuttosto , adesso , volevo spezzare una lancia in favore di X-Factor.
Oddio,non lo vedo,ad essere sinceri!
Ma mi rendo conto che quanto meno sta mettendo in mostra dei talenti musicali veri e non delle persone comuni.
O meglio,sta rendendo giustizia a delle perfette (o quasi) persone comuni (o quasi) che hanno dei pregi in campo artistico-musicale.Anche l'interazione tra i tre giudici mi sembra ottimale.
Morgan dovrebbe rappresentare il lato creativo,la Maionchi quello "monetario-produttoriale" e Simona Ventura quello più biecamente "popolare" (non so chi sia peggio tra le ultime due dette).E i talenti ci sono,almeno a mio parere.Ripeto,il programma non lo guardo,forse anche per una questione di ristettezza mentale,ma vedo su youtube le esibizioni di questi talenti sconosciuti o semi-tali (esibizioni epurate da orpelli televisivi).Qualche esempio,i purtroppo ormai fuori, "Sei Ottavi" o i "Cluster" e ovviamente i tutelati dalle onde di "Oceano"(co-autore di questo blog),
gli "Aram Quartet".Non mi ritengo in grado di poterne parlare approfonditamente e con esattezza quasi agiografica quanto il mio stimato collega ma qualche parola voglio scriverla anch'io,andando,questa volta,fuori dal mio campo eletto.Tutto ciò nel mio prossimo post,questo è già troppo lungo.
Baciamo Le Mani

martedì 20 maggio 2008

Little B's Poem

Uno dei brani più belli del Jazz Moderno,composto da Bobby Hutcherson ( http://it.wikipedia.org/wiki/Bobby_Hutcherson e http://www.musicweb-international.com/jazz/Hutcherson/index.htm) , appare , per la prima volta , su "Components" del '65 , dunque in piena era post-bop.


L'album è un must del genere,un perfetto contenitore di musica modale.


La formazione della band è stellare : Ron Carter al contrabbasso,Joe Chambers alla batteria ,


Herbie Hancock alle sue prime esperienze all'organo elettrico (oltre che al piano),il grandissimo Freddie Hubbard alla tromba e il suo sodale James Spaulding al sax e al flauto.


Bobby Hutcherson , ovviamente , giganteggia al vibrafono e alle marimba.


Ho già fatto dei rimandi alle note biografiche di questo musicista ,vorrei solo far risaltare,ora,che la differenza tra Hutcherson e i vibrafonisti a lui precedenti sta nel fatto che questi nasce come pianista e non come batterista.Dunque il suo stile più che percussivo diventa creativo.Il Vibrafono non è più strumento di mero accompagnamento ma acquista la stessa caratura di un pianoforte,in questo,a onor del vero,evolvendo l'insegnamento dell'influenzatore Milt Jackson.


Anzi,per essere precisi,Hutcherson è stato per la modal music ciò che Lionel Hampton è stato per lo swing prima e Milt Jackson per il bop dopo.Bobby Hutcherson,come il suo contemporaneo Gary Burton , ha modernizzato l'uso del proprio strumento , recependo gli insegnamenti da tutto ciò che gli ruotava attorno,dal mainstream hardboppistico alle soluzioni modali,senza escludere la new-thing dei pionieri del free.Mi sarebbe piaciuto inserire nella playlist (che vi ricordo,è in fondo al blog,e basta cliccare sul tasto a freccetta per andar avanti nei brani) questo splendido "piccolo poema di Bobby" ma non sono riuscito a trovarlo nella versione originale.


Sono comunque felice di averlo trovato in questa nuova versione , tratta dall'album "The Scenic Route"(anno 2007) del batterista Matt Wilson.La prima cosa che risalta ai padiglioni auricolari è l'introduzione...non c'è il vibrafono!Già,proprio così!Questo a riprova di quanto Hutcherson sia pianistico nel suo stile.L'introduzione di Gary Versace è quasi cameristica,i toni si alzano,ma non troppo,quando entra Terell Stafford con la tromba (a mio parere uno dei pochi degni eredi di Freddie Hubbard e della scuola Cliffordbrowniana in generale).Bella versione,da ascoltare ma innanzitutto da confrontare a quella meno soffusa di Hutcherson.


Vi linko da youtube una versione live (risalente,credo,agli anni 90,visto che c'è ancora il compianto Tony Williams) eseguita da quasi tutta la formazione originale di "Components"(tranne che per Chambers e Hubbard):
http://www.youtube.com/watch?v=hPmlqQAtIHw

Baciamo Le Mani

Aram Quartet***


Di nuovo qui per parlare del gruppo di Morgan rimasto in gara martedì scorso...dal pubblico a casa e nello studio i quattro raccolgono sempre maggiori consensi e di puntata in puntata dimostrano una sempre migliore dimestichezza con i brani proposti... dall'italiano all'inglese,ma non solo,anche attraverso l'interpretazione di pezzi di gruppi che hanno fatto la storia del rock(Queen,Beach Boys,Supertramp,Pink Floyd,Beatles).


In ogni canzone da loro studiata per poi esibirsi risalta sempre un tocco di magia,originalità e raffinatezza che "rapisce" lo spettatore "costringendolo"ad ascoltare tutto il pezzo per vedere cosa gli Aram si sono inventati per farlo proprio, più vicino al loro modo di intendere la musica e renderlo un pò diverso dall'originale.


Questo è ciò che è successo,ancora una volta,martedì scorso.

Sul palco di X-Factor con "Owner of a lonely heart" degli Yes

http://it.youtube.com/watch?v=YEmcLx58IXE


dove Antonio Ancora(un componente del gruppo)ha scelto di inserire una parte Scat con gli altri tre che invece cantavano a cappella....è stata una piccola dimostrazione di come gli Aram non solo abbiano delle grandissime voci,ma siano preparati anche sul piano tecnico.

Hanno un buon background e sono l'esempio di come l'unione faccia la forza...le loro voci insieme creano un'atmosfera magica e suggestiva.

Gli Aram amano molto la musica jazz....e francamente si vede...hanno pura classe!

Poi,si sono esibiti in "Se bruciasse la città"di Massimo Ranieri...

http://it.youtube.com/watch?v=m3qap0qrDRg

Un pezzo del passato che loro hanno saputo rendere moderno...

Adesso tutti i concorrenti di X-Factor saranno impegnati a creare un loro pezzo inedito(compresi gli Aram e personalmente sono molto curiosa di vedere quali emozioni riusciranno a suscitare,cosa esprimeranno con un brano che non è una cover,ma è di loro appartenenza e soprattutto che tipo di canzone faranno!!!)

Stasera li vedremo sul palco con "Un'emozione da poco"di Anna Oxa e "Pinpball Wizzard"degli Who(ancora una volta gruppo storico del rock)...
Sapranno emozionarci ancora una volta,ne sono certa!
Buona visione e buon ascolto!!!
by Oceano84

sabato 17 maggio 2008

Alla mia ragazza

Voi ce l'avete una ragazza che vi regala,senza alcunissimo motivo se non quello di amarvi,il "The Tokyo Concert" di Bill Evans?!?
Io non so se avete la fortuna di esser fidanzati di una meravigliosa ragazza come la mia,e dico questo non certamente perchè mi ha regalato il suddetto cd,le sue qualità vanno ben oltre.
Su questo blog,tuttavia,non posso dilungarmi troppo su quanto anch'io adori la mia ragazza,dunque vi dirò subito che questo live di Bill Evans non lo avevo mai ascoltato.
Assicuro chiunque stia leggendo questo post che non acquistare questo cd,originale, è un omicidio.Di Bill Evans parleremo anche in seguito dunque per le note biografiche,inutile ripeterle,vi rimando a wikipedia. http://it.wikipedia.org/wiki/Bill_Evans_(pianista)
Posso solo aggiungere che questo grande senso di malinconia che avvolgeva come un'aura la vita di Evans è ben trasparente in tutto il concerto.La ritmica è potente ed elegante come non poteva che essere con Bill Evans.Gomez al contrabbasso riempie l'etere di note piene,glissati e tanto altro che sa di storia del contrabbasso jazz,.
Ottimo anche il lavoro Marty Morell dietro le pelli,pieno di contrappunti silenziosi e discreti,contrastanti con l'esuberanza di Gomez ma quanto mai dinamici.
Bill Evans è,come sempre,elegante,malinconico e a sprazzi gioioso.Basta chiudere gli occhi è sembra di essere in un mondo fantastico,una fuga della realtà in piena regola.
Anzi,mentre scrivo questo ampio preambolo,sto ascoltando il brano di apertura "Morning Glory".Dovrei riscrivere tutto quello che ho detto poche righe fa,oppure riscriverlo con altre parole...oppure posso invitarvi all'ascolto ma ad occhi rigorosamente chiusi.Invitandovi a lasciarvi addormentare dolcemente dall'intro del solo piano,farvi cullare da un contrabbasso che sembra iniziare un racconto.Quando entra la batteria il viaggio in questo giorno così glorioso ormai ci riempie dentro.E'il solo che sorge tra le nuvole rosee del primo mattino,è un passerotto che canta,è anche una vecchia fiat 750 che passa per la provinciale in un mare di assurdo silenzio,irreale nel nostro tempo.E' un signore anziano coi baffi bianchi che guida la 750 e guarda il mare lucente dei primi raggi costeggiando dei folti carrubbi.Sempre con eleganza passiamo al secondo brano "Up With The Lark",è uno standard ma quando è Evans a suonare questa descrizione è ampiamente eufemistica.
Ricorda per certi versi la tipica "Waltz For Debbie" http://it.youtube.com/watch?v=dH3GSrCmzC8 (ascoltatela!!!).Mi piacerebbe parlarvi delle mie impressioni per tutti e nove i brani ma diventerei logorroico,vuol dire che stasera stancherò la mia ragazza.
Prima di andare via,segnalo il sesto brano "T.T.T.T" (cioè Twelve Tone Tune Two).
Forse con questo brano ci si renderà conto di quanto sia stata importante la figura di Evans per lo sviluppo del Jazz Modale.Molto spesso,purtroppo,si pensa ad Evans solo come un ottimo pianista a metà strada tra il Jazz e la musica Classica dimenticando appunto che è stata un'altra via del modale,così come Davis o Coltrane.
Infine,notevole è "Hullo Bolinas" splendida ballad di Steve Swallow (già,il bassista elettrico)suonata,una delle rarissime occasioni,in piano solo.
Baciamo le mani

martedì 13 maggio 2008

Blues For Alice #2

Alice non era tipo da impietosirsi.
Carletto , invece , con immensa pazienza se ne stava sotto il lampione , per usare un luogo comune , al freddo e al gelo , da ormai più di sei ore.
Che faceva?
Aspettava Alice!
Gli aveva dato appuntamento per un rabarbaro in centro ma ancora non era scesa da casa.
- Ma tornatene a casa , mbecille!
gli aveva consigliato il Bianconiglio passando di li e persino il Cappellaio Matto gli aveva regalato un Borsalino impermeabile,impietosito da cotanto diluvio.
Carletto , perseverante , aspettava,aspettava e aspettava.
Alice,nel contempo,si asciugava i capelli col fon e mentre ascoltava l'ultimo album degli Humpty Dumpty.Di tanto in tanto andava ad affacciarsi alla finestra e poi commentava così:
- uff,ma non si stanca mai questo!
La giornata trascorse così,poi quando l'uomo dei lampioni venne ad accendere quello su cui stava starnutendo Carletto,lo stesso decise che era ora di tornare a casa.
Per la via incontrò il Tricheco e il Carpentiere.
- toh,chi si vede,Carletto!?!che ci fai qui?
- Niente,mi piace beccarmi una broncopolmonite di tanto in tanto,per hobby
- non sarebbe stato meglio qualcosa come i trenini elettrici o il croquet?
- già,magari con la Regina di Cuori
- hey,Carletto,su con la vita,vieni con noi a berci su.Una bella pinta di birra scura,eh?
- ma si,dai,sarebbe anche la prima volta che mi siedo in un pub con un non-sense.
Un vecchio molto vecchio servì le Birre e portò anche i salatini,Carletto,ovviamente,si accorse che i suoi due amici aspettavano da lui delle spiegazioni per le condizioni disastrose in cui si trovava.
Gli raccontò di Alice,di tutte le sue angherie...
- sapete , amici , una volta ,addirittura, mi ha invitato ad un giro in barca con tre uomini e un cane,poi mentre nessuno se ne accorgeva mi ha buttato in acqua.
- ha provato ad annegarti?!?
- No,questo non penso,credo abbia cercato di avvelenarmi.
Erano tutte storie su questi toni,quelle che si susseguivano,poi ad un tratto la porta del locale si spalancò e si fecero avanti due figure.
Lui era alto,biondo,bianco e nero,sembrava il figlio della Juventus,aveva persino un sopracciglio più alto che gli conferiva un piglio fiero e nobile,altezzoso e borioso ( si seppe poi che era stato causato da una paresi infantile).Lei era Alice,inarrivabile come sempre.
Il Tricheco prese a piangere dalla paura,Il Carpentiere piangeva dalle risate e Carletto piangeva e basta ma nascosto sotto un sasso.
Il biondo della Juventus,si avvicinò al palchetto dove una band di Jazz Austro-Ungarico accennava da circa tre ore un blues mongolo,strappò dalle mani di uno di essi,un clarineto,poi si accorse che gli aveva strappato anche le mani.Le gettò via,si ripulì e prese a suonare una melodia ai più sconosciuta (si seppe più tardi che in realtà non sapeva affatto suonare il clarinetto nè altri strumenti).
Carletto era in preda alla disperazione,decise che avrebbe imparato a suonare uno strumento e avrebbe fatto colpo su Alice.
Cominciò con il flauto traverso,poi provò con la batteria ma suo padre gli spaccò il charleston sul capo,allora decise di suonare la chitarra elettrica in un gruppo di Deth Metal ma era troppo rumoroso e il vicinato si lamentava sparando sul suo caseggiato.
Cominciò a suonare il sassofono e,voi direte,finalmente riuscì nel suo intento?
Niente affatto,mica è la storia di Charlie Paker.
Carletto era disperato,che fare?
Si diceva che Alice,quando era in giornata,era capace di passare attraverso gli specchi,chissà che Carletto non potesse passare attraverso le finestre!?!
Questo pensiero si faceva sempre più presente nelle sue elucubrazioni inutili.
Carletto decise di farsi frate.
- figliolo,mica è così semplice
- ma perchè,padre,io voglio ritirarmi da questo mondo materiale e consumistico
- vedi figliolo,devi prima fare il concorso,effettuare la prova di italiano e poi se tutto va bene ci sono gli esami del fisico...et cetera et cetera in secula seculorum...
Insomma,neanche questa gli riuscì,poi,ad un tratto,Carletto scomparve.
Qualcuno diceva di averlo visto vivere come romito nelle campagne di Girgenti,altri che avesse avviato un'impresa di trasporti in società col Gatto del Cheshire.
Altri ancora giuravano di averlo visto giocare a scacchi con un tale,Ettore...Majonese?...no no,Ettore Majorana,si chiamava così,sembrava fosse un insegnante di educazione fisica pentito.
Dov'era Carletto?!?

Made in Sicily

"LA SICILIA CAMBIA MUSICA
UN'ETICHETTA INDIPENDENTE LANCIA SUL MERCATOUN CD DI QUALITA' A MENO DI 5,00 EURO
"MADE IN SICILY - THE SONGS"MUSICA DI TRADIZIONE POPOLARE IN CHIAVE POP/JAZZ
104 GLI ARTISTI COINVOLTI
TRA QUESTI: FRANCESCO CAFISO, MARA ELI, FRANCESCO BUZZURRO, GIUSEPPE MILICI, RUGGIERO MASCELLINO, VITO GIORDANO ED ANITA VITALE"
http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=370528496

Blues For Alice #1


A questo brano sono particolarmente legato.


Vuoi perchè è stato il secondo brano bebop che ho provato a suonare da quando ho cominciato a soffiare(il primo è stato "now's the time",sempre di Bird),vuoi perchè comunque la musica di Charlie Parker è stata tra i miei primi amori in campo Jazzistico e di sicuro Bird è stato il mio vocabolario del BeBop.Qualche cenno su Parker?Troppo difficile!Parker è stato tra i più grandi psicopatici,drogati della storia della creatività.Questo è troppo riduttivo però.


Qualcuno,come ricorderete l'ho già accennato,lo identificava come l'iniziatore del BeBop.


Sul trono della nuova corrente del jazz,insieme a Dizzy.


In realtà,dire chi abbia accennato per primo quelle due note ed aver dato il soffio divino al jazz moderno,è cosa impossibile!


Parker aveva ascoltato Bud Powell e aveva trasferito deliberatamente il suo fraseggio nel mondo del sax.Ma,tra le altre cose,c'è da dire che altri sassofonisti suonavano in quel linguaggio contemporaneamente a lui.


Un esempio è stato Sonny Stitt,troppo spesso catalogato come replicante di Parker,dimenticando spesso che fosse coevo.


Parker aveva comunque qualcosa in più rispetto gli altri.


La sua enorme padronanza tecnica era a servizio della creatività.


Per questo Charlie Parker,sino all'avvento del Coltrane più modale,è stato l'Unico modello esemplificativo per i sassofonisti jazz.Chiunque voleva essere Charlie Parker,fino a pensare che per suonare come lui bisognava drogarsi come lui.


Scusate se ora banalizzo il discorso ma per capire bene il fenomeno,bisogna contestualizzare Bird nel suo tempo.Charlie Parker è stato quello che nei '70 era Jimi Hendrix per la folla.Charlie Parker aveva lo stesso seguito che oggi può avere,non so,Vasco Rossi in Italia.La gente lo imitava,vestiva come lui,camminava come lui e appunto si faceva di eroina come lui.


Il Jazz non era ancora elitario ma anzi un genere a base necessariamente popolare.


Ancora oggi,Parker,è uno dei maggiori modelli per i sassofonisti moderni.


Ad esempio il nostro Francesco Cafiso (che forse,però,dovrebbe cercare di andare un pò oltre).


Il brano che vi presento nella mia playlist è "Blues For Alice" uno dei blues più famosi di Parker.


Il tema iniziale è un fiume in piena,assolutamente geniale.La base è un blues ma il suo modo di suonare sembra quasi volerlo far dimenticare,sembra così semplice e fluente da non sembrare vero.Stessa cosa per il solo che comincia subito dopo il tema,solo che qui il bluesy feeling si fa pregnante.Un giovane Miles Davis irrompe ad un certo punto con la sua malinconia,ancora più densa di blues, a calmare la piena ma è solo un altro modo di intendere il pezzo,l'intensità resta la stessa.


Questa è la sintesi di ciò che cercava Parker quando aveva chiamato Miles a sostituire Dizzy Gillespie.Bird quello veloce,Miles,tutto l'opposto dell'ipertecnico Gillespie,quello con le poche e significative note (in questo assolutamente Monkiano).


Sarà la costante dei gruppi di Miles Davis ed il suo tratto distintivo.


Capirete certamente perchè un pezzo come Blues For Alice è così importante per tutto quello che verrà dopo.Buon Ascolto.


baciamo le mani

lunedì 12 maggio 2008

Aram Quartet**


Parliamo ancora una volta dei fantastici Aram...ragazzi dotati di grande bravura ed eleganza vocale e musicale.


Dopo averci deliziato con le canzoni "Good Vibrations"dei Beach Boys(la canzone meglio riuscita dei Beach Boys a detta di molti)
http://it.youtube.com/watch?v=s6MBfC63drU

e con la divertente e allegra "Figli delle stelle " di Alan Sorrenti (la canzone meno impegnata,ma non meno impegnativa con cui gli Aram si sono esibiti dall'inizio del loro percorso ad X-Factor)
http://it.youtube.com/watch?v=RTCcbdmoQy0

questa settimana li vedremo sul palco con due nuovi pezzi.

Scelti come sempre da Morgan,si tratta di :"Se bruciasse la città"di Massimo Ranieri e "Owner of a lonely heart" degli Yes.

Gli Aram dicono di apprezzare molto la scelta dei brani,soprattutto quello in inglese e di essere incuriositi dal brano in italiano.

Probabilmente,se anche il vocal coach e Morgan saranno d'accordo,nella canzone degli Yes faranno anche una parte con la tecnica Scat che consiste nell'imitare con l'uso di fonemi e non di parole di senso compiuto,il suono di uno strumento o motivo musicale...lo Scat è simile al Vocalese,che come spiegavano gli Aram,è un riprodurre i suoni utilizzando stavolta non tutte le lettere ma solo le vocali.
Quindi sono entrambe forme di canto,lo Scat è il più usato soprattutto,ma non solo,nel jazz...serve per creare sia melodia che ritmo in un brano.

Domani vedremo come questi 4 ragazzi avranno deciso di interpretare le canzoni assegnate e se ancora una volta riusciranno a superare se stessi più di quanto abbiano fatto!
by Oceano84

venerdì 9 maggio 2008

Resolution #1

"Credo che la cosa più importante per un musicista sia quella di trasmettere a chi lo ascolta un'immagine di tutte le cose meravigliose che sente e avverte nell'universo. Questo è ciò che la musica significa per me, semplicemente una possibilità, tra le molte altre, di dire che viviamo in un mondo immenso e meraviglioso, un mondo che ci è stato donato..."

"Dio, è in ogni cosa. È grazia e perdono. Egli è amore, che unisce tutti. È veramente, Un Amore Supremo"

Apro questo post con due frasi di John Coltrane,forse la miglior premessa alla lezione di teologia che il grande sassofonista ci ha dato e ci da con "A Love Supreme".
Cos'è "A Love Supreme"?
Un cd?Un bell'album?Jazz?Forse è anche queste cose ma non solo.
Le parole che mi vengono in mente possono sembrare banali ma sono quelle che,secondo me,realizzano meglio ciò di cui stiamo parlando."A Love Supreme"è un dialogo con l'Immensità.
Il solito antichissimo dialogo tra l'Uomo e Dio."A Love Supreme" è una Preghiera.
Qualcuno dice che Coltrane fosse un Santo.
Questo proprio non lo so,ma di sicuro posso dire che fosse un uomo molto Spirituale.
Un uomo che aveva vissuto l'inferno della droga,come un Dante del Jazz,e dopo averne suonato e raccontato le insidie e i molli piaceri inconsistenti ,aveva cominciato la sua risalita verso il Padre in una continua ricerca spirituale.
Coltrane nasce come sassofonista hard bop,non era neanche tra i migliori.
Poi qualcosa cambiò!
Divenne il più grande!Partendo dal modale giunse alle astrazioni più ascetiche che dei suoni possono generare.Lui stesso non definiva musica ciò che faceva.Qualcuno gli affibbia il termine "free",niente di più sbagliato!Il Free è rabbia,Coltrane invece cercava la serenità dell'anima.
Forse era il suono che ne veniva fuori a far credere che fosse free,si pensi ad "Ascension"(ma già dal titolo risalta la forte contraddizione).
Comunque oggi voglio parlare del momento di passaggio dall'hard bop a questo nuovo mondo che era il modale.In particolare vi invito ad ascoltare dalla mia playlist(dovrebbe essere il terzo brano) "part 2: Resolution",a mio avviso il brano più "forte" nel suo invito .
Non dico più altro perchè online c'è una ottima analisi dell'intero album,completamente in italiano.Vi linko l'analisi di tutti e quattro i brani di "A Love Supreme".

1)Acknowledgement: http://www.jazzitalia.net/lezioni/analisi/an2_alovesupreme1.asp
2)Resolution : http://www.jazzitalia.net/lezioni/analisi/an2_alovesupreme2.asp
3)Pursuance : http://www.jazzitalia.net/lezioni/analisi/an2_alovesupreme3.asp
4)Psalm : http://www.jazzitalia.net/lezioni/analisi/an2_alovesupreme4.asp

Concludendo,"A Love Supreme" è tecnicamente un album di Musica Moderna,pubblicato nel '64,potrebbe essere stato registrato anche "l'altro ieri"se non stamane.
La formazione è stellare: Jimmy Garrison al contrabbasso,Elvin Jones alle pelli e McCoy Tyner al piano.
C'erano tantissime altre cose da dire ma credo e spero che chi legga questo post sia interessato ad attivarsi in ulteriori ricerche (e magari anche aggiungerle al post come commento).
Rimango speranzoso di instaurare un dialogo con chi visita questo blog,sia esso un appassionato di jazz che un appassionato di Ricky Martin (interessato però ad approfondire sul jazz,purtroppo io di Ricky Martin non conosco altro se non il nome).

"Non c'è mai fine. Ci sono sempre dei suoni nuovi da immaginare, nuovi sentimenti da sperimentare. E c'è la necessità di purificare sempre più questi sentimenti, questi suoni, per arrivare ad immaginare allo stato puro ciò che abbiamo scoperto. In modo da riuscire a vedere con maggior chiarezza ciò che siamo. Solo così riusciamo a dare a chi ci ascolta l'essenza, il meglio di ciò che siamo."
John Coltrane

giovedì 8 maggio 2008

Lionel Loueke : Karibou

Un Album esaltante quello di cui mi accingo a parlare.
Karibou,appena uscito (2008),è il nuovo album di Lionel Loueke,promettente chitarrista Africano (Benin) ,una conferma dell'enorme talento di cui è dotato questo chitarrista.
Lionel Loueke nasce come percussionista e questo si sente nella sua tecnica chitarristica.
Sembra di ascoltare l'Africa,una Africa ariosa ed incontaminata,vera Madre del Mondo intero!
Karibou in swahili significa "Benvenuto".E questo è proprio il benvenuto che ci da Loueke nel meraviglioso Continente.Ascoltando questo album sembra di essere catapultati in un momento parallelo,dove il prezzo della benzina che sale non può interessare,dove se il cellulare non prende è cosa buona.L'unica nostra preoccupazione deve essere quella di non disturbare il Leone che riposa o di non immergerci nel laghetto mentre gli ippopotami si lavano.
Karibou è l'Africa e non ci sono altre parole da aggiungere.Le sensazioni sono queste,gli odori sono quelli della terra.
Passando a parlare più tecnicamente dell'ultimo capolavoro di Loueke,posso dirvi che il sound è acustico.Vi suonano Massimo Biolcati al contrabbasso,lo cito per primo perchè mi ha assolutamente affascinato con un sound pieno e gustoso;Ferenc Nemeth alla batteria e poi abbiamo la partecipazione di due grandi del Jazz,Herbie Hancock e Wayne Shorter,appassionati estimatori di Loueke.Mi riesce veramente difficile citare qualche pezzo,sono tutti straordinari.
E' divertente notare vecchi standard del jazz come Skylark e Body And Soul che riescono a mutare forma e materia diventando del tutto Africani.Poi,un cenno in più lo voglio dare per "Naima" ,non perchè sia più bella delle altre,ripeto,è solo una questione di affezione personale a questo brano di Coltrane e poi anche perchè c'è Shorter che è assolutamente meraviglioso,come sempre!Naima,ritengo sia un pezzo pericoloso,rispettarlo ed andare oltre nel pieno dettame Coltraniano non è cosa semplice.Loueke è riuscito benissimo nell'intento(ovviamente grazie anche all'apporto di Shorter).Il brano perde quel non so che di uggioso che c'era nella versione originale ma resta immutato nel senso della malinconia evocante che ora diventa pienamente Africana(con tante scuse per la mia ripetività).All'inizio di Naima,inoltre,si può capire cosa intendessi per reminiscenze da percussionista nello stile di Loueke.
Karibou è un album da ascoltare e riascoltare fino ad esaurire il laser del lettore cd.
Vi linko qualcosa su Loueke presa youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=KXzgWTZ2NW0

mercoledì 7 maggio 2008

Trumpet Blues #2

Non era assolutamente nelle mie intenzioni liquidare con una storiella un pezzo storico come Trumpet Blues.Tratto dall'album "Roy & Diz" del '54 è un fantastico dialogo tra la tromba di Dizzy e quella di Roy "little jazz" Eldridge.Del Primo ho già parlato (mai esaurientemente) ora vorrei solo dire che Roy Eldridge è stato l'anello di congiunzione tra l'era dello swing di Armstrong ed il mondo del Bebop.Sono pesanti le influenze di Eldridge nello stile di Gillespie e ci sarebbe da citare anche Clark Terry e Miles Davis.
Ne riparlermo a momento opportuno.
Godetevi questo splendido duetto denso di blues feeling e alla prossima.

martedì 6 maggio 2008

Aram Quartet*


Vi parlo di un argomento non proprio inerente al jazz,ma che comunque ha un legame con la musica.
Già,la musica ha diversi aspetti e non necessariamente quella classica,ad esempio,è da considerarsi superiore a quella pop o viceversa.
Sono solo modi diversi di esprimere la propria anima.Ad esempio,Ludovico Einaudi o Giovanni Allevi,pur suonando entrambi il pianoforte,hanno modi diversi di "parlare" :il primo più triste,romantico e pieno di malinconia;il secondo più giocoso e scanzonato.
Sempre a proposito di musica vorrei parlarvi di quattro ragazzi che sono i componenti del gruppo Aram Quartet.

Partecipano alla trasmissione di Raidue X-Factor...magari adesso qualcuno storcerà il naso di fronte a questo programma considerandolo in maniera negativa,ma secondo me non è così:a parte alcune cose che non vanno,la trasmissione in questione ha permesso di far conoscere al grande pubblico molti talenti che altrimenti sarebbero rimasti "incompresi e ignoti".Appunto gli Aram Quartet...i quattro vengono dal Salento(Lecce) e,a mio giudizio,sono davvero bravi e molto bene amalgamati tra loro.Hanno delle voci molto particolari,che colpiscono e riescono ad emozionare...insomma dopo che li ascolti lasciano il segno!

Si sono esibiti sul palco di X-Factor con diverse canzoni.La prima "Bohemian Rhapsody"dei Queen è stata per loro un gran bel biglietto da visita.Come sottolineava Morgan,i Queen, nei loro concerti,non l'hanno mai cantata dal vivo e devo dire che gli Aram se la sono cavata più che egregiamente.
http://it.youtube.com/watch?v=p7pifD45VyA

A mio parere,ci sono alcuni pezzi che hanno cantato meglio dell'originale(come "Is there something I should know" che senza nulla togliere ai Duran Duran è stata interpretata e riarrangiata in un modo più vicino ai miei gusti) http://it.youtube.com/watch?v=2nEjNjFu1yg

Vi faccio ancora un esempio:la canzone "Per Elisa" cantata originariamente da Alice e scritta da Battiato non la conoscevo...ma quando è stata portata dagli A.Q. sul palco di X-Factor mi è rimasta impressa,mi ricordo ancora il motivetto. http://it.youtube.com/watch?v=lTHLSms-dEA
Insomma,per non elogiarvi tutte le loro esibizioni,mi limito a dirvi che i riconoscimenti per questi quattro ragazzi non provengono solo da poche persone,ma anche dagli addetti al settore.Nick the Nightfly di RadioMonteCarlo li ha invitati (insieme ai SeiOttavi e ad Ilaria;altri concorrenti di X-Factor) ad esibirsi sul palco del BlueNote di Milano.
Penso che per un artista sia un importante e preziosa esperienza...un piccolo grande traguardo;su quel palco si sono infatti alternati diversi musicisti jazz...una gran bella vetrina!
Certo,il merito è anche di Morgan(componente dei BlueVertigo) e Gaudi(il vocal coach) che preparano i gruppi vocali e li aiutano negli arrangiamenti.
Vorrei spendere due parole su Morgan:non lo conoscevo prima dell'inizio di questa trasmissione,ma ora sono riuscita ad apprezzarlo per la sua grande intelligenza musicale.
Che dirvi,seguite(se volete) X-Factor stasera...mi auguro che gli Aram Quartet riescano ad incantare anche voi!

by Oceano84

lunedì 5 maggio 2008

Salt Peanuts Salt Peanuts


Signori,Signore,signurini e signureddi,fermi tutti!

C'è sua maestà Dizzy!!!

Non posso certamente tracciare in un post chi sia stato e cosa significhi ancor'oggi la figura di Dizzy Gillespie per la Musica.Dizzy è stato sicuramente tra i musicisti più spiritosi e divertenti che hanno calcato la scena.Continuatore per certi versi di una visione pseudo-comica del "negro che suona jazz"con quel suo modo di gonfiare le gote oltremisura che tanto divertiva i bianchi.
In realtà,contrariamente a quanto possa sembrare,in Dizzy non c'era alcun asservimento all'establishment bianco.
Dizzy era Dizzy...e Dizzy era fatto così!
Era il suo modo di fare,di scherzare,di rendere passabile ad un orecchio non educato certe cose che ancora oggi sono difficilissime ai più.
Eh già,è proprio questo il punto,dietro quelle gote gonfie ed inutili,c'era della tecnica strumentale,c'era freschezza,c'era,soprattutto il Bebop.
Bebop è un termine che nasce proprio dal suono onomatopeico prodotto con la voce di quella due note dell'intervallo su cui tutto si fonda (la quinta diminuita).Su questo si basa anche Salt Peanuts,brano che probabilmente state ascoltando dalla mia playlist settimanale(se no cercatevelo,ne vale la pena).
Ed è un pò la sintesi del modus operandi Gillespiano.Salt Peanuts nasce nel 1942 ma la registrazione della playlist credo sia del '45 ed è forse tra le migliori.Gli assoli sono infuocati e,tante scuse per il ritardo nella citazione,quando Charlie Parker si affaccia per il suo solo è prorompente come una locomotiva a tutto vapore.Questo,signori,è il BeBop!!!
Concludendo,aggiungo che Dizzy e Bird erano esattamente due faccia di quella stessa medaglia che era il bop(molti dicono una loro invenzione,io,più cautamente,suggerirei che fossero i due maggiori rappresentanti e influenzatori).Parker lo psicopatico depresso che suona come un angelo schizzato e pieno di eroina.Dizzy...beh ecco come ne parlava Miles Davis :" Bird è stato lo spirito del movimento bebop, ma Dizzy ne era la testa e le mani, era lui che teneva insieme tutto " .Dizzy era un ragazzo posato e lo è rimasto fino alla fine.
Uno dei più luminosi esempi che per essere un genio non devi per forza essere pazzo o drogato.
linko qui alla fine una salt peanuts suonata con una big band (grande passione di Dizzy) : http://www.youtube.com/watch?v=kOmA8LOw258
alla prossima

De Mint Jam

In effetti,devo dire che Mint Jam non era così male.Ero sicuramente prevenuto,la fusion facile facile anni 80 che facevano gli Yellowjackets non mi ha mai fatto impazzire pur non essendo priva di idee geniali nel suo insieme.
Comunque io non sono nessuno per poter criticare loro.
Veniamo a Mint Jam, i primi tre brani ,nei loro attacchi,mi hanno quasi fatto saltare dal sedile dell'auto.Non per originalità ma per il blue feeling che sprigionavano.Poi,purtroppo,a mio parere,l'album è un continuo discendere verso un banale jazz da auto.Tra i brani che mi hanno notevolmente colpito "Motet" e "Runferyerlife" .L'ultimo , forse il brano più jazz dell'intero album e Motet tra i più accattivanti nella melodia,tra il raffinato pop ed il bluesy bianco.
La costante in tutto l'album è comunque Bob Mintzer.Una vera e propria enciclopedia del jazz post Coltraniano.Ho sempre apprezzato tanto questo artista sia per le idee che per il modo di suonare chiaro e versatile.Non è sicuramente un innovatore,questo si,ma ricordiamoci che non tutti possiamo esserlo.Resta il fatto che il suo modo di suonare è tra i migliori esempi di Hard Bop ancora esistente,mi riferisco anche alla sua discografia personale,fuori dagli Yellowjackets.
Anzi, mi sento di poter azzardare un consiglio,a chi si sente di voler intraprendere la conoscenza del linguaggio bop (essenziale oggi ,a mio avviso,in ogni genere musicale) , esiste un metodo "14 blues & funk etudes" uscito fuori dalle mani di questo sassofonista,che è veramente enciclopedico!(ovviamente è essenziale aver conoscenza delle basi del proprio strumento)
Sopratutto,facilmente approcciabile da chi proviene da altri generi.
Insomma Viva Bob Mintzer.
Ritornando e chiudendo su Mint Jam,c'è da dire che per gli Yellowjackets è un album di rottura col passato.Oddio,non sto dicendo che si sono messi a fare cover dei black eyed peas,la rottura consiste nel fatto che è un doppio album,è stato rilasciato dalla loro label privata e non da una major e forse grazie a questo le registrazioni vanno un pò più verso l'acustico.
Dunque album niente male,da ascolto rilassato in auto,non necessita di grande attenzione.
alla prossima.

sabato 3 maggio 2008

Il primo post

Salve a tutti,
sarò breve (anche perchè attende la mia ragazza) , questo è solo un tentativo di aprire una discussione,un dialogo,essenzialmente su quello che la critica ha ormai da tempo definito jazz ma non solo.
Potrà spesso capitare che si parli di altro.
Possa essere un argomento comunque culturale o di attualità.
Tutto ciò , vorrei senz'altro contestualizzarlo nella mia provincia.
Dunque Ragusani,da ogni dove,buona lettura.
Stasera porterò in auto il doppio cd degli Yellowjackets "mint jam" del 2002.
a domani per i commenti.
buona serata a tutti e buon fine settimana.