martedì 13 maggio 2008

Blues For Alice #2

Alice non era tipo da impietosirsi.
Carletto , invece , con immensa pazienza se ne stava sotto il lampione , per usare un luogo comune , al freddo e al gelo , da ormai più di sei ore.
Che faceva?
Aspettava Alice!
Gli aveva dato appuntamento per un rabarbaro in centro ma ancora non era scesa da casa.
- Ma tornatene a casa , mbecille!
gli aveva consigliato il Bianconiglio passando di li e persino il Cappellaio Matto gli aveva regalato un Borsalino impermeabile,impietosito da cotanto diluvio.
Carletto , perseverante , aspettava,aspettava e aspettava.
Alice,nel contempo,si asciugava i capelli col fon e mentre ascoltava l'ultimo album degli Humpty Dumpty.Di tanto in tanto andava ad affacciarsi alla finestra e poi commentava così:
- uff,ma non si stanca mai questo!
La giornata trascorse così,poi quando l'uomo dei lampioni venne ad accendere quello su cui stava starnutendo Carletto,lo stesso decise che era ora di tornare a casa.
Per la via incontrò il Tricheco e il Carpentiere.
- toh,chi si vede,Carletto!?!che ci fai qui?
- Niente,mi piace beccarmi una broncopolmonite di tanto in tanto,per hobby
- non sarebbe stato meglio qualcosa come i trenini elettrici o il croquet?
- già,magari con la Regina di Cuori
- hey,Carletto,su con la vita,vieni con noi a berci su.Una bella pinta di birra scura,eh?
- ma si,dai,sarebbe anche la prima volta che mi siedo in un pub con un non-sense.
Un vecchio molto vecchio servì le Birre e portò anche i salatini,Carletto,ovviamente,si accorse che i suoi due amici aspettavano da lui delle spiegazioni per le condizioni disastrose in cui si trovava.
Gli raccontò di Alice,di tutte le sue angherie...
- sapete , amici , una volta ,addirittura, mi ha invitato ad un giro in barca con tre uomini e un cane,poi mentre nessuno se ne accorgeva mi ha buttato in acqua.
- ha provato ad annegarti?!?
- No,questo non penso,credo abbia cercato di avvelenarmi.
Erano tutte storie su questi toni,quelle che si susseguivano,poi ad un tratto la porta del locale si spalancò e si fecero avanti due figure.
Lui era alto,biondo,bianco e nero,sembrava il figlio della Juventus,aveva persino un sopracciglio più alto che gli conferiva un piglio fiero e nobile,altezzoso e borioso ( si seppe poi che era stato causato da una paresi infantile).Lei era Alice,inarrivabile come sempre.
Il Tricheco prese a piangere dalla paura,Il Carpentiere piangeva dalle risate e Carletto piangeva e basta ma nascosto sotto un sasso.
Il biondo della Juventus,si avvicinò al palchetto dove una band di Jazz Austro-Ungarico accennava da circa tre ore un blues mongolo,strappò dalle mani di uno di essi,un clarineto,poi si accorse che gli aveva strappato anche le mani.Le gettò via,si ripulì e prese a suonare una melodia ai più sconosciuta (si seppe più tardi che in realtà non sapeva affatto suonare il clarinetto nè altri strumenti).
Carletto era in preda alla disperazione,decise che avrebbe imparato a suonare uno strumento e avrebbe fatto colpo su Alice.
Cominciò con il flauto traverso,poi provò con la batteria ma suo padre gli spaccò il charleston sul capo,allora decise di suonare la chitarra elettrica in un gruppo di Deth Metal ma era troppo rumoroso e il vicinato si lamentava sparando sul suo caseggiato.
Cominciò a suonare il sassofono e,voi direte,finalmente riuscì nel suo intento?
Niente affatto,mica è la storia di Charlie Paker.
Carletto era disperato,che fare?
Si diceva che Alice,quando era in giornata,era capace di passare attraverso gli specchi,chissà che Carletto non potesse passare attraverso le finestre!?!
Questo pensiero si faceva sempre più presente nelle sue elucubrazioni inutili.
Carletto decise di farsi frate.
- figliolo,mica è così semplice
- ma perchè,padre,io voglio ritirarmi da questo mondo materiale e consumistico
- vedi figliolo,devi prima fare il concorso,effettuare la prova di italiano e poi se tutto va bene ci sono gli esami del fisico...et cetera et cetera in secula seculorum...
Insomma,neanche questa gli riuscì,poi,ad un tratto,Carletto scomparve.
Qualcuno diceva di averlo visto vivere come romito nelle campagne di Girgenti,altri che avesse avviato un'impresa di trasporti in società col Gatto del Cheshire.
Altri ancora giuravano di averlo visto giocare a scacchi con un tale,Ettore...Majonese?...no no,Ettore Majorana,si chiamava così,sembrava fosse un insegnante di educazione fisica pentito.
Dov'era Carletto?!?

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