martedì 13 maggio 2008

Blues For Alice #1


A questo brano sono particolarmente legato.


Vuoi perchè è stato il secondo brano bebop che ho provato a suonare da quando ho cominciato a soffiare(il primo è stato "now's the time",sempre di Bird),vuoi perchè comunque la musica di Charlie Parker è stata tra i miei primi amori in campo Jazzistico e di sicuro Bird è stato il mio vocabolario del BeBop.Qualche cenno su Parker?Troppo difficile!Parker è stato tra i più grandi psicopatici,drogati della storia della creatività.Questo è troppo riduttivo però.


Qualcuno,come ricorderete l'ho già accennato,lo identificava come l'iniziatore del BeBop.


Sul trono della nuova corrente del jazz,insieme a Dizzy.


In realtà,dire chi abbia accennato per primo quelle due note ed aver dato il soffio divino al jazz moderno,è cosa impossibile!


Parker aveva ascoltato Bud Powell e aveva trasferito deliberatamente il suo fraseggio nel mondo del sax.Ma,tra le altre cose,c'è da dire che altri sassofonisti suonavano in quel linguaggio contemporaneamente a lui.


Un esempio è stato Sonny Stitt,troppo spesso catalogato come replicante di Parker,dimenticando spesso che fosse coevo.


Parker aveva comunque qualcosa in più rispetto gli altri.


La sua enorme padronanza tecnica era a servizio della creatività.


Per questo Charlie Parker,sino all'avvento del Coltrane più modale,è stato l'Unico modello esemplificativo per i sassofonisti jazz.Chiunque voleva essere Charlie Parker,fino a pensare che per suonare come lui bisognava drogarsi come lui.


Scusate se ora banalizzo il discorso ma per capire bene il fenomeno,bisogna contestualizzare Bird nel suo tempo.Charlie Parker è stato quello che nei '70 era Jimi Hendrix per la folla.Charlie Parker aveva lo stesso seguito che oggi può avere,non so,Vasco Rossi in Italia.La gente lo imitava,vestiva come lui,camminava come lui e appunto si faceva di eroina come lui.


Il Jazz non era ancora elitario ma anzi un genere a base necessariamente popolare.


Ancora oggi,Parker,è uno dei maggiori modelli per i sassofonisti moderni.


Ad esempio il nostro Francesco Cafiso (che forse,però,dovrebbe cercare di andare un pò oltre).


Il brano che vi presento nella mia playlist è "Blues For Alice" uno dei blues più famosi di Parker.


Il tema iniziale è un fiume in piena,assolutamente geniale.La base è un blues ma il suo modo di suonare sembra quasi volerlo far dimenticare,sembra così semplice e fluente da non sembrare vero.Stessa cosa per il solo che comincia subito dopo il tema,solo che qui il bluesy feeling si fa pregnante.Un giovane Miles Davis irrompe ad un certo punto con la sua malinconia,ancora più densa di blues, a calmare la piena ma è solo un altro modo di intendere il pezzo,l'intensità resta la stessa.


Questa è la sintesi di ciò che cercava Parker quando aveva chiamato Miles a sostituire Dizzy Gillespie.Bird quello veloce,Miles,tutto l'opposto dell'ipertecnico Gillespie,quello con le poche e significative note (in questo assolutamente Monkiano).


Sarà la costante dei gruppi di Miles Davis ed il suo tratto distintivo.


Capirete certamente perchè un pezzo come Blues For Alice è così importante per tutto quello che verrà dopo.Buon Ascolto.


baciamo le mani

1 commento:

Anonimo ha detto...

Vorrei avvicinarmi al jazz...che io considero abbastanza difficile come genere...vorrà dire che per iniziare proverò ad ascoltare Charlie Parker,personaggio molto particolare.
Ciao!...Un blog davvero carino!