martedì 10 giugno 2008

My Song #1

Le luci del mattino facevano capolino dalla finestra.Le tende di seta,bianche,lasciavano filtrare i pallidi bagliori di un nuovo inizio.O forse sempre il solito inizio!
Le dita,delicatamente,istintivamente finivano sulle palpebre ed era il risveglio!
Nella stanzetta ormai rischiarata si diffondeva un dolce profumo di primavera e di fiori appena raccolti!I colori tenui delle pareti accentuavano il candore delle gote appena sfiorate dal roseo calore notturno!Eppure,quando i pensieri ripresero a circolare liberamente e con grande confusione,un ricordo si stagliò prepotente!La camicia lasciata nell'emolliente la sera prima!
Si alzò con grande cura e pose i piedi nelle morbide pantofole,con passo vellutato si diresse nel bagnetto,il doppio-servizio!
La camicia,bianca,era ancora sporca di sangue!
Sorrise e si disse sicuro che non avrebbe mai più comprato un detersivo di quella marca!
Dopo aver fatto colazione con latte e miele,prese la bici e andò a lavoro.
Arrivarono presto le 13.30 e con esse la pausa-pranzo...
...
- ehi tu,non farmi perdere tempo e portami un sandwich alle fave verdi!
Gli gridò rabbiosamente l'ordine e poi lo guardò con occhi iniettati di sangue!
- subito,signore -rispose il cammeriere,che a momenti belava.
Era da solo,seduto in fondo alla sala,come sempre,ogni giorno.I colleghi lo guardavano con timore e sospetto.Fosse stato per lui avrebbe pranzato altrove pur di non vederli.Ma non avrebbe fatto in tempo per rientrare al lavoro.Tipo zelante,lui!
Qualche tempo prima,forse si sarebbe innervosito fino al punto di afferarli per la gola!
Una volta,una bambina,la figlia della signora Zibibbo,aveva rischiato grosso.
Se ne ricordano ancora tutti dentro quel Bar.
La povera fanciulla,handicappata all'unghia di un alluce sin dalla nascita,si era avvicinata e gli aveva detto,soavemente,con voce simile a quella di Jan Garbarek:
- signore,signore , ti è caduto questo fazzoletto macchiato di fragole
Lui la aveva presa per le orecchie e sollevandola tre metri sopra il cielo le gridava in faccia con alito pesante di peperoni farciti ad aglio.
Le gridava,come un baritonista inferocito,di sparire dalla sua vista per sempre,le gridava improperi su sua madre e sulla sua insegnante di dizione.Era un turbinio di parolacce e di pensieri,di fatti mai accaduti!Già,perchè in effetti lui avrebbe voluto reagire così ma in realtà non lo fece.Se ne ricordano ancora tutti dentro quel Bar!
Le strappò di mano il fazzoletto macchiato di rosso e la mandò a quel paese.
Questo lo fece,però,senza garbo,suscitando il risentimento comune!
Bando ai ricordi,si disse,mentre finiva di mangiare il suo sandwich alle fave verdi.
Quella sera,ritornato a casa,felice e rilassato,era ancora sporco di sangue!
Forse più delle altre volte.
Non era stato il solito lavoretto pulito,il liquido gli era schizzato fino ai capelli ed una sola doccia non sarebbe bastata!
Dopo un lungo lavoro si appropinquò verso il letto e spostate le candide lenzuola si era immerso in quel mondo di silenzio e beatitudine.
Il sonno lo prese subito,segno di serenità interiore,appagamento e benessere psichico!
Dormiva e sognava,aspettando l'indomani,la solita routine ed il suo lavoro nella fabbrica di sangue finto per gli scherzi di carnevale.

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